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Tra realtà vera e distopia: il concept di questo lavoro è cercare di focalizzare gli aspetti più perversi di quello che comunemente chiamiamo progresso tecnologico, del quale siamo fruitori più o meno ignari e che spesso subiamo, con l'illusione di poter raggiungere sempre maggiori agi, ma che nella maggior parte dei casi ci porta ad essere vittime di un sistema votato alla volatilità estrema dei nostri beni e della nostra stessa identità. Partendo dalla nostra infanzia, siamo sottoposti a un continuo bombardamento mediatico, che ci presenta una realtà assolutamente distorta e sempre benevola, grazie a questo o quel gadget, prodotto, servizio o prestazione, che rende automaticamente anacronistico e obsoleto tutto ciò che fino a quel momento avevamo faticosamente conquistato. Non è il Grande Fratello di Orwell del 1948, inteso come entità di controllo globale delle scelte della società, né tanto meno il controllo biologico dei protagonisti di Matrix, pellicola cult degli anni '90, tuttavia dobbiamo renderci conto che siamo portati a vedere la realtà attraverso filtri che ci vengono imposti e che facciamo inconsapevolmente nostri, fino a esserne totalmente asserviti.